Ogni donna ha una riserva ovarica, ossia un patrimonio follicolare e quindi anche ovocitario. Con il passare degli anni, avviene la riduzione della riserva ovarica, accompagnata da un declino non solo quantitativo, ma anche qualitativo degli ovociti. Di conseguenza, la fertilità della donna viene compromessa (menopausa).
Nei casi in cui la riserva ovarica si riduce prima dei 40 anni, si parla di menopausa precoce che può essere “spontanea” o iatrogenica. Il primo caso può dipendere da una condizione genetica, familiare, autoimmune o idiopatica mentre nel secondo, può essere causata da interventi chirurgici che includono asportazione di tessuto pelvico, rimozione di formazioni cistiche, asportazione delle ovaie, oppure da chemio e/o radioterapia.
In questi casi, ma anche dopo ripetuti fallimenti di fecondazione omologa con i propri ovociti, oppure nei casi in cui è stata evidenziata, mediante diagnosi preimpianto, un’ elevata percentuale di embrioni aneuploidi, l’unica possibilità di ottenere una gravidanza è la fecondazione eterologa chiamata anche ovodonazione.
La preparazione della donna ricevente consiste nello stimolare adeguatamente lo sviluppo della mucosa uterina mediante una terapia estrogenica e progestinica.
Esistono due protocolli di ovodonazione:
L’ovodonazione sincronizzata
L’ovodonazione non sincronizzata (o asincrona)
Nell’ ovodonazione sincronizzata, dopo l’ identificazione della donatrice compatibile e adatta per la coppia ricevente, bisogna sincronizzare la stimolazione follicolare della prima, con il ciclo di preparazione endometriale della seconda. La donna ricevente quindi, inizia la preparazione endometriale contemporaneamente all’inizio della stimolazione follicolare della sua donatrice. Successivamente, nel giorno del prelievo ovocitario, avviene la fecondazione degli ovociti donati con lo sperma del partner maschile eiaculato il giorno stesso, oppure congelato ad un tempo precedente. Lo stesso giorno la donna ricevente inizia la terapia progestinica e non oltre i cinque giorni successivi, sarà pronta per il trasferimento degli embrioni nel suo utero.
Nell’ ovodonazione non sincronizzata (o asincrona), la donna ricevente può programmare la sua preparazione endometriale indipendentemente dalla stimolazione follicolare della donatrice. Nel giorno del prelievo ovocitario è necessario che il seme del partner maschile, fresco o congelato, sia disponibile per proseguire con la fecondazione degli ovociti, seguita dalla coltura degli embrioni fino al quinto giorno del loro sviluppo ed il congelamento di tutte le eventuali blastocisti. La donna ricevente potrà iniziare la stimolazione ormonale solo nel caso in cui siano state ottenute almeno due blastocisti di ottima morfologia e quindi idonee per il trasferimento nell’ utero.
Negli ultimi dieci anni, l’evoluzione della tecnica di vitrificazione ed il suo perfezionamento, ha portato il tasso di sopravvivenza embrionale dopo scongelamento quasi al 100% e ciò ha reso possibile l’ ovodonazione asincrona nei paesi esteri. E’ utile perche le coppie devono stare fuori casa solo 1-2 notti ed inoltre mostra elevate percentuali di successo, simili a quelle dei cicli freschi-sincronizzati di ovodonazione.
Di solito, il centro di PMA estero, organizza anche il viaggio, gli spostamenti e la residenza della coppia.
La donazione di ovociti
Secondo la legge in Grecia, la donazione dei gameti e’ un atto altruistico, volontario con rispetto al anonimato della donatrice.
La coppia ricevente puo avere accesso a informazioni sulle caratteristiche fisiche, sull’ eta’, sulla provegnienza e sul livello di educazione della donatrice.
Le donatrici vengono sottoposte a uno screening per le malattie infettive.
Esami delle donatrici
Le donatrici che partecipano al programma di ovodonazione vengono scrinate per una serie di malattie infettive. Tra esse e’ l’ HIV, Epatite B e C e Sifilide. Inoltre vengono eseguiti gli esami per Fibrosi Cistica, G6PDH, Citomegalovirus, Emocromo, Glicemia, Creatinina, Colesterolo totale, HDL, Trigliceridi, GOT/GPD e va effettuato un tampone vaginale e cervicale per ricerca di Neisseria Gonorrhoeae, Micoplasma Hominis, Ureoplasma Urealyticum e Chlamydia Trachomatis.
Eta’ della donatrice
Le donne che partecipano al programma di donazione dei loro gameti devono avere una eta’ massima di 30 anni. Questo garantisce la massima sicurezza della tecnica e le migliori prospettive per un esito positivo.
A seconda della legge in Grecia, la donazione dei gameti e’ un atto altruistico, volontario con rispetto al anonimato del donatore.
La coppia ricevente puo avere accesso a informazioni sulle caratteristiche fisiche, sull’ eta’, sulla provegnienza e sul livello di educazione del donatore.
I donatori di seme vengono sottoposti a uno screening per le malattie infettive.
La scelta del donatore si effettua in base al gruppo sanguigno della futura madre e padre e alle caratteristiche fisiche richieste.